Project Description

Torino

Corso Vittorio 6

Torino

Corso Vittorio 6

L’edificio, tipico esempio dell’architettura piemontese ottocentesca, nasce come casa di rappresentanza. L’intervento ha previsto la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione completa dell’edificio in modo da trasformarlo in una nuova macchina efficiente da un punto di vista energetico e distributivo, dando al contempo un’ immagine di rinnovato prestigio alle facciate e alla corte interna. L’intervento è stato duplice e ha coinvolto anche le facciate esterne su Via della Rocca e Corso Vittorio, dove è stato eseguito il recupero della facciata mediante restauro degli intonaci, degli elementi lapidei, dei balconi, dei fregi e delle cornici, dei nuovi serramenti con disegno storico. Le facciate interne della corte sono state sostituite negli anni ‘60 e allo stato di fatto erano prive di qualsiasi valore estetico e architettonico. Vista la necessità di riqualificare energeticamente l’intero edificio, si è scelto di realizzare sulle facciate interne un cappotto termico e di sostituire i serramenti con infissi ad anta unica con finitura tutto vetro. Un’importante gerarchia nella nuova conformazione del prospetto è determinata dagli elementi ad imbotte con parapetto in vetro che vanno a segnare alcune aperture dell’edificio sulla facciata, e le imbotti al piano terra, con sporgenza inferiore, creando giochi di luce e ombre che danno vita al prospetto;

l’elemento imbotte ritorna a enfatizzare i due accessi principali alla corte. Il piano quinto, su entrambe le maniche, è stato oggetto di completa trasformazione. Su via della Rocca il sottotetto non abitabile è stato recuperato tramite il rifacimento della copertura e la creazione degli abbaini con doppio affaccio posti in continuità con le aperture esistenti. Sulla manica di Corso Vittorio il piano quinto e il volume in copertura dialogano cromaticamente con il piano terra verso l’interno cortile, mentre sul corso l’impatto della sopraelevazione del 1962 è stato minimizzato attraverso importanti trasformazioni delle coperture e dalla presenza dei serramenti scorrevoli e da parti fisse con finitura tutto vetro in sintonia nel gioco di vuoti e pieni con la facciata storica.
La nuova corte dell’isolato viene generata dalla rielaborazione in chiave contemporanea del progetto iniziale del 1843: pavimentata prima dell’intervento da un manto in asfalto, è stata completamente riqualificata mediante la realizzazione di una nuova pavimentazione in cubetti di porfido, lastre di pietra, monoliti, sedute sospese e ampie aree verdi contornate da para-vento verdi. La destinazione d’uso dell’edificio è mista e comprende uffici e residenze.

L’edificio, tipico esempio dell’architettura piemontese ottocentesca, nasce come casa di rappresentanza. L’intervento ha previsto la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione completa dell’edificio in modo da trasformarlo in una nuova macchina efficiente da un punto di vista energetico e distributivo, dando al contempo un’ immagine di rinnovato prestigio alle facciate e alla corte interna. L’intervento è stato duplice e ha coinvolto anche le facciate esterne su Via della Rocca e Corso Vittorio, dove è stato eseguito il recupero della facciata mediante restauro degli intonaci, degli elementi lapidei, dei balconi, dei fregi e delle cornici, dei nuovi serramenti con disegno storico.

Le facciate interne della corte sono state sostituite negli anni ‘60 e allo stato di fatto erano prive di qualsiasi valore estetico e architettonico. Vista la necessità di riqualificare energeticamente l’intero edificio, si è scelto di realizzare sulle facciate interne un cappotto termico e di sostituire i serramenti con infissi ad anta unica con finitura tutto vetro. Un’importante gerarchia nella nuova conformazione del prospetto è determinata dagli elementi ad imbotte con parapetto in vetro che vanno a segnare alcune aperture dell’edificio sulla facciata, e le imbotti al piano terra, con sporgenza inferiore, creando giochi di luce e ombre che danno vita al prospetto; l’elemento imbotte ritorna a enfatizzare i due accessi principali alla corte. Il piano quinto, su entrambe le maniche, è stato oggetto di completa trasformazione. Su via della Rocca il sottotetto non abitabile è stato recuperato tramite il rifacimento della copertura e la creazione degli abbaini con doppio affaccio posti in continuità con le aperture esistenti. Sulla manica di Corso Vittorio il piano quinto e il volume in copertura dialogano cromaticamente con il piano terra verso l’interno cortile, mentre sul corso l’impatto della sopraelevazione del 1962 è stato minimizzato attraverso importanti trasformazioni delle coperture e dalla presenza dei serramenti scorrevoli e da parti fisse con finitura tutto vetro in sintonia nel gioco di vuoti e pieni con la facciata storica.
La nuova corte dell’isolato viene generata dalla rielaborazione in chiave contemporanea del progetto iniziale del 1843: pavimentata prima dell’intervento da un manto in asfalto, è stata completamente riqualificata mediante la realizzazione di una nuova pavimentazione in cubetti di porfido, lastre di pietra, monoliti, sedute sospese e ampie aree verdi contornate da para-vento verdi. La destinazione d’uso dell’edificio è mista e comprende uffici e residenze.

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